Lanciato nel novembre 2004, lo Neil Gehrels Swift Observatory (Swift) è una missione NASA con una forte partecipazione di Italia e Regno Unito. Swift era stato progettato per studiare i lampi gamma (GRB) facendo tesoro della tecnologia di ripuntamento rapido per studiare gli afterglow.  Grazie alla sua straordinaria rapidità di manovra, però, Swift ha fatto molto di più e ha dato contributi importantissimi a tutti i campi dell’astronomia.

Oltre ai lampi gamma, che ha studiato in grande dettaglio, chiarendo molti aspetti sulla natura dei loro progenitori, siano essi particolari tipi di supernovae,  nel caso dei GRB lunghi, o sistemi binari i cui componenti si fondono e si trasformano in un buco nero o in una magnetar, nel caso dei GRB corti, Swift ha contribuito alla comprensione del comportamento dei nuclei galattici attivi, ha seguito l’evoluzione di tutte le supernovae esplose in questi anni, ha mappato le sorgenti Fermi non identificate alla ricerca delle elusive controparti, ha studiato l’emissione di alta energia dei sistemi binari e delle stelle variabili, senza dimenticare lo studio delle comete. Inoltre, grazie alla fortuna ed alla rapidità di risposta dello strumento e del team scientifico dedicato alla gestione della missione, Swift ha scoperto fenomeni rari e spettacolari come la distruzione di una stella di parte di un buco nero o la breve emissione X che segnala la morte violenta di una stella cogliendo l’istante dell’esplosione di una supernova.  Negli ultimi anni, inoltre, Swift si è dedicato alla ricerca delle controparti delle onde gravitazionali.

Così facendo Swift ha rivoluzionato la studio dei fenomeni transienti nell’Universo vicino e lontano, quella che gli astronomi chiamano Time Domain Astronomy.

Allo IASF-Mi, oltre a partecipare allo studio delle sorgenti transienti e dei GRB, sfruttiamo la grande elasticità del sistema di puntamento di Swift per cercare le controparti X delle sorgente gamma rivelate da Fermi LAT.



Pagina gestita da Patrizia Caraveo Ultima modifica: 3-5-2019