Fermi è una missione NASA con importanti contributi da Italia, Francia, Giappone  Svezia.

L’Italia partecipa con INAF, INFN ed ASI che, oltre a finanziare i gruppi di ricerca INAF ed INFN , fornisce supporto attraverso ASDC

Fermi è stato lanciato nel giugno 2008 e la missione ha superato brillantemente l’ultima senior review della NASA che ha approvato la continuazione fino a tutto il 2019. La missione non ha consumabili a bordo e, dal punto di vista tecnico, può continuare la sua vita operativa ancora per diversi anni.

INAF partecipa alla gestione dello strumento LAT, a bordo di Fermi, ed alla relativa  analisi dei dati. Scopo della missione, che rivela fotoni gamma con energia superiori a qualche decina di MeV, è lo studio del cielo  delle alte energie. Grazie al modo operativo survey, la missione copre l’intera volta celeste ogni 3 ore permettendo di evidenziare, e poi seguire, eventi transienti molto comuni a queste energie. L’emissione gamma di molte galassie attive è violentemente variabile ma anche diverse sorgenti della nostra galassia mostrano episodi di spiccata variabilità di non sempre facile interpretazione.

Fermi LAT ha rivoluzionato il panorama mondiale dell’astronomia gamma moltiplicando di un fattore 10 il numero delle sorgenti gamma. Il catalogo delle oltre 3.000 sorgenti rivelate da Fermi LAT è dominato dagli AGN. All’interno della nostra Galassia, i pulsar sono la classe dominante con oltre 250 oggetti, metà dei quali sono msec PSR mentre l’altra metà è rappresentata da pulsar giovani equamente divisi tra quelli che hanno emissione radio e quelli che invece sono radio-quieti e sono stati scoperti dal Fermi LAT grazie alla loro emissione gamma.   Inoltre, il grande campo di vista del rivelatore LAT rende lo strumento particolarmente adatto alla ricerca di eventuali controparti di onde gravitazionali.  

Lo IASF coordinata la partecipazione al contratto tra ASI e INAF per lo sfruttamento scientifico dei dati Fermi ed è attivo nello studio delle sorgenti non identificate sia attraverso campagne osservative in X e ottico, sia attraverso uno studio statistico basato sulle reti neurali.   



Pagina gestita da Patrizia Caraveo Ultima modifica: 24-4-2019