La ricerca LaserSETI si attua con telescopi ottici e mira a rilevare possibili segnali luminosi artificiali emessi da civiltà extraterrestri attraverso un monitoraggio delle alte frequenze del cielo, utilizzando osservazioni prolungate nelle frequenze del visibile al fine di distinguere segnali significativi da fenomeni naturali come le meteore.
Dato che non abbiamo conoscenza di fenomeni naturali in grado di produrre segnali laser lo scopo principale della ricerca è di evidenziare una potenziale tecnologia imputabile a civiltà tecnologiche extraterrestri o di megastrutture come le sfere di Dyson.
Innovazione nel metodo Laser SETI
Invece di cercare segnali radio, LaserSETI si concentra sull’individuazione di impulsi laser attraverso l’osservazione a lungo termine di un target : Il progetto osserva quindi in continuum le stesse regioni del cielo per identificare segnali intesi come firme luminose che variano nel tempo.
Il target
La ricerca italiana si concentra sull’osservazione di esopianeti rivelati dai satelliti spaziali che si possono classificare come
- Superterre
- Orbitanti nell’area abitabile della stella madre (possibile presenza d’acqua)
- Distanti dalla Terra in un raggio di 100 anni luce
La distanza è fissata dall’auspicio di un contatto segnale / nostra risposta “gestibile” entro un secolo temporale.
Lo strumento
Situato all’interno dell’Abbazia benedettina di Praglia (Padova) il telescopio è del tipo Ritchey Chretien con uno specchio di 50 centimetri ed attrezzato con un CCD ad alta risoluzione. Il telescopio è completamente remotizzato e robotizzato, questo rende possibile l’utilizzo da remoto e la gestione di sequenze plurime di osservazione.
Collaborazioni
La ricerca prevede collaborazioni per la verifica di segnali potenzialmente interssanti con il SETI Institute in California e la sua rete di Laser Observatories ( California , Arizona, Porto Rico , Canarie ).



