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L'astronomia gamma

L'astronomia per secoli è stata fatta solo tramite osservazioni nella banda ottica, solo nel secolo scorso l'osservazione del cielo si è allargata a tutte le frequenze dello spettro elettromagnetico, grazie soprattutto allo sviluppo tecnologico e alla possibilità di portare strumenti al di fuori dell'atmosfera terrestre. Questo ha fornito una grandissima quantità di informazioni che si sono aggiunte alla conoscenza che si aveva dell'universo. L'universo infatti ci appare diverso a seconda della lunghezza d'onda che utilizziamo. Lo studio della radiazione X e gamma (cioè fotoni con energia maggiore di circa 1 keV) ha mostrato un aspetto dell'universo violento e rapidamente variabile che ha profondamente rivoluzionato l'astronomia moderna e piú in generale l'idea stessa che avevamo di un universo quasi 'immutabile', come ci è apparso per secoli in ottico.
Questo discorso vale in modo particolare per l'astronomia gamma che, studiando i fotoni di maggiore energia dello spettro elettromagnetico, ha mostrato alcuni dei fenomeni celesti piú energetici conosciuti ad oggi [Macomb & Gehrels, 1999]. Inoltre la scarsa probabilitá di interazione con la materia che caratterizza i raggi gamma fa in modo che studiando questa radiazione si riesca ad osservare, con relativa facilitá, sorgenti a distanze notevoli da noi.
I raggi gamma osservati sono generati principalmente da emissioni non termiche, dovute a interazioni di particelle di alta energia, in particolare:

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Andrea Giuliani 2003-10-14