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La vera 'rivoluzione' in questo campo dell'astronomia avvenne con il lancio,
nel 1991, del satellite americano Compton Gamma-Ray Observatory (CGRO) a bordo del quale,
si trovavano quattro strumenti
in grado di coprire complessivamente tutta la banda di energie comprese tra gli 0.1 MeV
e i 30 GeV. Questi erano: OSSE (Oscillating Scintillation Spectrometer), dedicato ai
raggi gamma X duri, BATSE (Burst and Transient Source Experiment), uno
strumento ottimizzato per rivelare lampi gamma su tutto il campo di vista
disponibile, COMPTEL (Compton Telescope), rivolto alla parte intermedia dello spetto (1-30 MeV), e
infine il telescopio EGRET (Energetic Gamma Ray Telescope Experiment) operante
circa nello stesso intervallo di energie delle missioni sopracitate (30 MeV - 30 GeV) [Kanbach et al., 1988].
EGRET aveva una grande area efficace (più di 1000
, circa il doppio di quelle di SAS-2 e COS-B) che,
unita a una buona risoluzione
angolare, ha consentito di aumentare
di un fattore 10 il numero di sorgenti note, e di migliorare la conoscenza della componente
diffusa gamma. La missione CGRO si è conclusa nel giugno del 2000 quando, a causa del
deterioramento degli strumenti di bordo, il satellite è stato
fatto rientrare in atmosfera.
Figure:
Il Compton Gamma-Ray Observatory nel momento della sua messa in orbita.
 |
Attualmente non è operativo nessuno strumento spaziale gamma.
La NASA è impegnata nella realizzazione
dell'esperimento successore di EGRET, la sonda GLAST (Gamma-ray Large Area Space
Telescope), che è prevista per un lancio nel 2006 [Atwood, 1994].
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Andrea Giuliani
2003-10-14