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Sommario

L'astronomia gamma, pur sviluppatasi solo negli ultimi decenni, ha assunto attualmente una grande rilevanza nella comprensione di molti fenomeni astrofisici. L'osservazione del cielo nelle frequenze della radiazione gamma infatti, permette di studiare alcune delle sorgenti più energetiche presenti nell'universo, come, per esempio, i Nuclei Galattici Attivi e i Gamma Ray Burst.
Per tali ragioni l'Agenzia Spaziale Italiana ha deciso di realizzare AGILE, un telescopio spaziale che osserverà l'emissione gamma nell'intervallo energetico compreso tra i 30 MeV e i 50 GeV. Il lancio della missione AGILE è previsto per il 2003. Nessun altro satellite opererà nel medesimo intervallo di energie nei tre anni previsti di durata della missione AGILE. Basato su una tecnologia più avanzata dei precedenti strumenti, AGILE avrà una risoluzione angolare notevolmente migliore e un ampio campo di vista, oltre 3 sr. La rivelazione di fotoni gamma in AGILE sfrutterà il processo di creazione di coppie. Lo studio delle coppie $e^+e^-$, che si formeranno nel tracciatore di AGILE, permetterà ricavare la direzione e l'energia dei fotoni incidenti.
Il tracciatore di AGILE si basa sulla moderna tecnologia dei rivelatori a microstrip al silicio. Questo consente di rivelare la traccia degli elettroni con maggiore precisione rispetto alle camere a scintille usate nei telescopi gamma precedenti. Le tecniche di analisi e ricostruzione degli eventi usate in passato sarebbero, per questa ragione, inadeguate a sfruttare le potenzialità dello strumento.
In questa tesi siamo occupati della ricerca e dell'ottimizzazione di metodi di ricostruzione di tracce più raffinati. In particolare viene introdotto e implementato un metodo basato sulla tecnica matematica chiamata Kalman Filter. Tale metodo, applicato a dati provenienti da simulazioni Monte Carlo, ha mostrato buone prestazioni sia in termini di risoluzione angolare che di efficienza.
Saranno infine analizzate alcune cause d'errore che possono intervenire nella misura della direzione dei fotoni in telescopi gamma.


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Andrea Giuliani 2003-10-14