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Le prime sorgenti di raggi gamma ad essere identificate appartengono
alla classe delle pulsar.
Le emissioni gamma delle pulsar Crab e Vela sono infatti
riconoscibili gia' nelle osservazioni di SAS-2. Dopo
le osservazioni di EGRET il numero di pulsar di cui e'
nota con sicurezza un'emissione gamma e' salito a sette.
Le pulsar sono stelle a neutroni, cioé lo stadio evolutivo
finale di stelle con massa intermedia.
Una stella infatti rimane "in vita" finche rimangono attive nel
suo interno le reazioni nucleari che costituiscono la fonte di
energia della stella stessa. Il combustibile nucleare per tali reazioni
e costituito dall'idrogeno prima e in seguito dagli elementi
progressivamente piu' pesanti. Le stelle piu massiccie terminano
questo processo quando il loro nucleo diviene costituito da elementi
del gruppo del ferro, a questo punto infatti le uniche reazioni
nucleari possibili sarebbero endotermiche.
Figure:
Schematizzazione dei modelli "Polar Cap" e "Outer Gap".
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La perdita dell'energia
che garantiva l'equilibrio della stella causa un collasso
gravitazionale del nucleo e l'esplosione degli strati piu esterni
della stella, si ha cosi un'esplosione di supernova. Lo stato finale
del nucleo stellare dipende dalla sua massa, se questa é minore di
circa 1,3 masse solari si genera una nana bianca, se il nucleo
é piu' massiccio di circa 2 masse solari si genera un buco nero,
nei casi intermedi viene prodotta una stella a neutroni [Castellani & Giannone, 1981].
Le stelle a neutroni sono costituite da un gas degenere di neutroni,
confinato in una regione di dimensioni estremamente compatte, il
raggio e' infatti dell'ordine della decina di chilometri. Questo
implica densita' enormi che possono arrivare fino a
.
Poiche' durante il collasso il nucleo conserva il proprio momento
angolare, mentre le dimensioni diminuiscono di molti ordini di
grandezza, il periodo di rotazione di questi oggetti risulta
compreso tra pochi secondi e i centesimi di secondo. Il collasso
gravitazionale porta ad un aumento del campo magnetico della stella
fino a oltre
.
Nel 1968 si scopri' che questi oggetti possono emettere attraverso
due fasci molto collimati diretti lungo l'asse magnetico che ruotano
in modo solidale alla stella creando una caratteristica radiazione
impulsata con periodo uguale al periodo di rotazione della stella,
da cui il nome di pulsar.
La maggior parte delle pulsar sono state scoperte attraverso
osservazioni radio, ma sono state viste delle pulsar in tutte le bande
eletromagnetiche.
Si pensa che l'emissione gamma delle pulsar sia generata, per radiazione di
sincrotrone, dalle particelle cariche del mezzo circostante,
accellerate dai campi elettrici prodotti dalla rapida rotazione del
campo magnetico stellare. Sono stati elaborati diversi modelli per
spiegare come questo possa avvenire, tra cui i piú celebri sono i cosiddetti "polar cap" e
"outer gap" che differiscono tra loro principalmente per la regione in cui secondo i due modelli si
genererebbero i raggi gamma (fig
).
Figure:
Confronto tra le emissioni delle 7 pulsar osservate da EGRET.
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Andrea Giuliani
2003-10-14