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Una delle difficoltà dell'astronomia gamma ad alte energie
consiste nell'impossibilità pratica di focalizzare i fotoni che si vogliono studiare.
Per ricostruire la direzione dei fotoni rilevati occorre quindi trovare altre soluzioni.
I fotoni con energie maggiori di 30 MeV interagiscono poco con la materia, interagendo
princilpalmente attraverso la produzione di coppie, cioè materializzandosi in una coppia di elettroni
.
Una tecnica per studiare i fotoni gamma consiste nel far materializzare i fotoni in uno strumento capace di
rivelare la direzione ed energia degli elettroni prodotti. Da queste informazioni è possibile ricostruire
la direzione ed energia dei fotoni.
Questo è stato il metodo finora adottato dai principali telescopi che hanno osservato i raggi gamma nell'intervallo di energia da qualche decina di MeV a circa 10 GeV, e sarà il metodo utilizzato anche da AGILE. Nei satelliti precedenti la rivelazione degli
elettroni veniva fatta attraverso un camera a scintille, simile a quelle usate in esperimenti fisica delle alte energie.
AGILE avrà invece un tracciatore a stato solido basato su una tecnologia più moderna che permetterà
di ottenere migliori risultati.
Figure:
Schematizzazione del processo di rivelazione. I fotoni gamma,
interagendo con il tracciatore, producono una coppia
(rappresentati in giallo) che ne
attraversano i piani.
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Andrea Giuliani
2003-10-14