I dati ottenuti con simulazioni Montecarlo sono serviti anche per mettere alla prova
le tecniche di
ricostruzione di tracce.
Gli algoritmi descritti nei paragrafi precedenti sono stati applicati a dati
relativi ad eventi in
asse con energie di 100 MeV e 10 GeV,
eventi con angolo di incidenza di 10 gradi ed energie di 50 MeV e 1 GeV ed eventi con un angolo di
incidenza tra 0 e 10
gradi con energie
(distribuite come ) tra 400 MeV e 1 GeV.
Rispetto ad altre tecniche di ricostruzione, il Kalman Filter ha
due peculiarità. La prima è che gli algoritmi basati sul Kalman filter sono in grado
di trattare tutti gli eventi permettendo di fare una
selezione a posteriori,
sulla base del associato ad ogni fit. Si possono in questo modo
scartare
gli eventi che si ritengono essere eccessivamente affetti da errore.
La seconda peculiarità consiste nel fatto che occorre assegnare a priori un valore dell'energia
per trattare correttamente lo scattering multiplo. Migliore è la
conoscenza dell'energia e
più accurati risultano i valori ottenuti. Questo aspetto costituisce purtroppo
un limite all'applicabilità della tecnica, non essendo in pratica
possibile conoscere con estrema precisione l'energia di ogni singola
traccia. È possibile però ottenere buoni risultati pur conoscendo solo
in modo approssimato l'energia. Per modellizzare questa incertezza si è
deciso di dividere gli eventi in tre classi di energia (alta,
media e bassa) per ognuna delle quali agli elettroni viene assegnata
la stessa energia (vedi tabella 2.1).
I risultati ottenuti e il confronto con altri metodi di ricostruzione (per esempio il metodo "a due piani") dimostrano le potenzialità del Kalman Filter in questo genere di problemi, sia in termini di risoluzione angolare sia in termini di efficienza.