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Metodo di analisi

Si prenda un sistema di riferimento solidale con il tracciatore, con origine coincidente con il vertice della coppia $e^+e^-$, con asse Z parallelo all'asse di Z AGILE e con gli assi X e Y orientati parallelamente ai rispettivi piani X e Y del tracciatore stesso (vedi figura [*]).

Figure: Rappresentazione dei vettori che definiscono le direzioni della coppia di elettroni per un fotone in asse.
\begin{figure}
\epsfxsize =10cm
{\centerline{\epsfbox{fig-err/fig1.eps}}}
\end{figure}


Se la direzione di arrivo g del fotone coincide con l'asse Z è possibile descrivere le possibili orientazioni della coppia di particelle con una coppia di vettori ${\bf V_1 ,\; V_2}$ dati da :
\begin{displaymath}
{\bf V_1} = \left( \begin{array}{c}
sin{\alpha} \; cos{...
... \; sin(\psi+\pi) \\
-cos{\alpha} \\
\end{array}\right)
\end{displaymath} (58)

Con $\alpha$ semiapertura della coppia. Variando $\psi$ tra 0 e $\pi$ si ottengono tutte le possibili orientazioni della coppia per un fissato $\alpha$.

Figure: Definizione degli angoli $\theta$ e $\phi$ usati nella trattazione.
\begin{figure}
\epsfxsize =12cm
{\centerline{\epsfbox{fig-err/fig2.eps}}}
\end{figure}


Se la direzione di arrivo del fotone é una generica direzione g' definita dagli angoli $\theta$ e $\phi$ vale :
\begin{displaymath}
{\bf g'} = {\bf M_z M_y \; g}
\end{displaymath} (59)

dove ${\bf M_z}$ e ${\bf M_y}$ sono le matrici di rotazione intorno agli assi Z e Y :
\begin{displaymath}
{\bf M_y} = \left( \begin{array}{ccc}
cos\theta & 0 & sin...
...n\phi & cos\phi & 0 \\
0 & 0 & 1 \\
\end{array}\right)
\end{displaymath} (60)

Quindi la stessa trasformazione applicata ai vettori ([*]) da ancora una coppia con apertura $\alpha$, la bisettrice delle quali é ora g'.
$\displaystyle {\bf V_1} =
\left( \begin{array}{ccc}
cos\phi & -sin\phi & 0 \\
...
... cos{\psi} \\
sin{\alpha} \; sin{\psi} \\
-cos{\alpha} \\
\end{array}\right)$      
$\displaystyle = \left( \begin{array}{c}
x_1 \\
y_1 \\
z_1 \\
\end{array}\right)$     (61)


$\displaystyle {\bf V_2} =
\left( \begin{array}{ccc}
cos\phi & -sin\phi & 0 \\
...
...i+\pi) \\
sin{\alpha} \; sin(\psi+\pi) \\
-cos{\alpha} \\
\end{array}\right)$      
$\displaystyle =
\left( \begin{array}{c}
x_2 \\
y_2 \\
z_2 \\
\end{array}\right)$     (62)

I punti di intersezione delle traiettorie della coppia di elettroni con il secondo piano del tracciatore si possono trovare facilmente prolungando i vettori ${\bf V_1}$ e ${\bf V_2}$ su un piano a distanza D dal origine, assumendo quindi D la distanza tra due piani successivi. Le coordinate x e y di tali punti valgono:
\begin{displaymath}
(x_A,y_A)=\left( -\frac{x_1 D}{z_1} , -\frac{y_1 D}{z_1} \r...
...,y_B)=\left( -\frac{x_2 D}{z_2} , -\frac{y_2 D}{z_2} \right)
\end{displaymath} (63)

Poiché nel tracciatore le informazioni X saranno date indipendentemente dalle informazioni Y, dopo la rivelazione di un evento si disporrà delle coordinate $(x_A,x_B)$ e delle coordinate $(y_A,y_B)$ senza alcuna correlazione tra loro. Questo vale indipendentemente dalla tecnica di fit usata per le tracce, l'unica differenza sta nel fatto che un metodo "a due piani" userà come coordinate i centroidi delle misure prese sul secondo piano, mentre un metodo a più piani, come il Kalman filter, correggerà la misura in base alle informazioni sui piani successivi. Nei due paragrafi successivi si assumerà di disporre esattamente di $(x_A,x_B)$ e $(y_A,y_B)$, ignorando gli errori di misura. Nel paragrafo [*] saranno invece presentati gli effetti causati dalla risoluzione spaziale finita in relazione alla misura della bisettrice delle tracce.
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Andrea Giuliani 2003-10-14