Per "personale strutturato" si intendono i lavoratori dipendenti con un regolare
contratto di lavoro (che puo' essere regolato da un contratto collettivo di lavoro,
come per il "comparto ricerca" o da uno stato giuridico, come per la docenza
universitaria). Tale contratto prevede il pagamento di tutti i contributi previdenziali
e delle imposte sul reddito.
Tale contratto di lavoro puo' essere a tempo indeterminato o a tempo determinato, ma
dal punto di vista economico e normativo le due posizioni sono identiche.
Il personale non strutturato e' invece quello che non ha un formale
rapporto di lavoro ma forme atipiche (assegni di ricerca, Co.Co.Co., borse di studio e
al limite dottorati di ricerca),
ossia non sono coperti da oneri sociali e non sono tassati (o lo sono in misura minore),
per cui all'Ente costano molto meno.
Il termine di "precario" viene a volte usato impropriamente al posto o di "non strutturato"
o di "contratto a tempo determinato".
Formalmente e di fatto, un dottorando e' personale
in formazione ed e' ovvio che rivesta tale posizione per la durata del corso di studi,
e quindi non va considerato nel precariato.
La "precarieta'" delle successive forme di contratto atipico o a tempo determinato non e'
necessariamente legata al fatto che i contratti abbiano una scadenza, o che il livello
salariale sia basso (per il personale strutturato e' identico a quello di ruolo),
ne' tantomeno dalla volonta' degli enti di procedere a licenziamenti arbitrari, ma
principalmente al fatto che i contratti sono finanziati su fondi esterni all'ente, e la
cui erogazione regolare non e' garantita.
[fonte: tabelle costo del personale INAF]